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Parla Gennaro Rea, il cugino del papà di Melania, "Penso che Parolisi sia colpevole, ma non credo sia stato lui a colpire a morte Melania"
Secondo le dichiarazioni di Gennaro Rea, Melania "a gennaio 2010 era già a conoscenza del tradimento di Salvatore e so che gli aveva chiesto spiegazioni. Lui si era giustificato dicendo che non c'era stato nient'altro che una scappatella. Ma una storia durata due anni è più di una scappatella e credo che nel tempo Melania abbia cercato di risolvere la situazione da sola, senza parlarne mai con nessuno. Infine è morta solo perché amava Salvatore".
"Se l'assassino non è lui - dice Gennaro - va cercato nella caserma. Melania è morta solo perché amava Salvatore. Io sono un esperto di informatica, lavoro con i computer. E la certezza l'ho avuta quando, cercando nel computer di Melania che si trova in casa dei suoi genitori, ho trovato roba incredibile. C'era un file con messaggi tra Parolisi e l'amante (la soldatessa Ludovica, ndr). C'erano foto che non posso descrivere. E' tutto in mano alla Procura. Ma vi voglio far notare che lui chattava con l'amante in casa del suocero mentre lì vicino Melania dormiva".
"Penso che Parolisi sia colpevole, ma non credo sia stato lui a colpire a morte Melania". A pensarla così è Gennaro Rea, il cugino del papà di Melania Rea, conosciuto da tutti come "zio Gennaro", che dice la sua in un'intervista esclusiva al quotidiano abruzzese "Il Centro". "Non è lui l'autore materiale del delitto - assicura -. Sono certo però che fosse presente all'omicidio e questo per me è ancora più grave".
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