Libia: Nato e Gran Bretagna sono pronte a intervenire per mettere fine alla crisi libica, Gheddafi ride in tv


La Libia ha sostituito il suo rappresentante negli Stati Uniti, dopo che l'ambasciatore Ali Aujali ha deciso di sostenere la rivolta contro il leader Muammar Gheddafi. Lo ha annunciato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Philip J. Crowley, spiegando che Aujali "non rappresenta più gli interessi libici negli Stati Uniti" e che Tripoli ha nominato al suo posto "un incaricato d'affari dell'ambasciata".

Mentre Gran Bretagna e gli alleati della Nato stanno progettando di inviare aerei da guerra in Libia e armi ai ribelli per abbattere il regime del Colonnello Muammar Gheddafi, arriva, per certi versi inaspettata, la frenata Usa. Il presidente Obama torna a condannare le violenze e la repressione ma appare più cauto su un intervento militare. Proseguono frenetici i contatti con gli altri leader occidentali.

Non esiste alcuna possibilità che l'Italia possa concedere una sorta di asilo a Muammar Gheddafi. Lo ha chiarito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, all'emittente araba Al Jazeera. E' un'idea che "non prendiamo neanche in considerazione" e quindi è "da escludere", ha risposto a chi gli chiedeva se l'Italia, visti gli stretti rapporti avuti con il colonnello, stesse pensando a "misure di salvaguardia" per il leader.

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